Balice Giuliana
Napoli, Italia – 26 giugno 1931
Nasce a Napoli nel 1931, dove si diploma in Pittura nel 1953 presso l’Accademia di Belle Arti. Le sue riflessioni si volgono alle istanze estetiche della contemporaneità e si indirizzano verso il Costruttivismo russo e da De Stijl alla Konkrete Kunst. Negli anni Cinquanta inizia l’attività espositiva e, nel 1958, stabilitasi a Milano, entra in contatto con l’ambiente artistico della città. Raccoglie le sue opere sotto il titolo Bagliori geometrici. Del 1965 è la mostra personale alla Galleria Numero di Fiamma Vigo a Milano, a cura di Lara Vinca Masini. La mostra personale al Festival dei Due Mondi a Spoleto, a cura di Domenico Cara e la partecipazione al Premio internazionale Joan Miró a Barcellona, sono del 1966. Si apre il ricco capitolo delle Costruzioni immaginarie, opere tridimensionali monocrome, con minimi scarti di piani in aggetto: progetti costruttivi, solidi, razionali. Queste opere vengono esposte in due mostre personali nel 1969: a Firenze alla Galleria Il Fiore, a cura di Italo Tomassoni, e a Torino allo Studio di Informazione Estetica, a cura di Gillo Dorfles. Segue un periodo di studio e di esperienze su materiali diversi: legno, ferro, acciaio, metacrilato utilizzati in progettazioni e opere prodotte come esempi di ripetibilità seriale. Di questi anni è il fattivo rapporto con la rivista Domus di Milano e con l’omonimo Centro di via Manzoni, dove nel 1971 viene presentata una sua mostra personale, vi realizza tra l’altro, un Intervento sull’ambiente di ampie dimensioni; nel 1972 costruisce a Torino per decisione di Gio Ponti, in occasione di Eurodomus 4 , Nike, quattro metri di modulo, intervento in uno spazio aperto. Degli anni Settanta si ricordano le partecipazioni a Vita e paesaggio di Capo d’ Orlando, a cura di Vittorio Fagone, e al Premio Termoli, in ambedue le occasioni è premiata dalle giurie. Nel 1974 Alberto Sartoris scrive un saggio critico per il catalogo della mostra personale alla Galleria Il Moro di Firenze. Nel 1975 l’Editrice Arte e Società di Roma presenta una sua mostra personale nella Galleria omonima e pubblica un saggio monografico scritto da Guido Montana. In occasione della mostra personale al Centro Rizzoli di Milano nel 1978, Attilio Marcolli, evidenzia come anche ai fini della produzione industriale, Balice abbia dimostrato interesse progettuale in rapporto alle esigenze sociali. I disegni a penna: Successioni ritmiche su spartito occupano un lungo periodo di studio: le linee rette e curve descrivono un ritmato tragitto. Nei successivi capitoli: L’idea, il progetto, l’opera compiuta e Interventi sull’ambiente, domina la volontà di ampliare la visione dall’oggetto centrale allo spazio circostante, come si verifica in Bianco convesso, importante e significativo intervento, realizzato al Nuovo Spazio Metropolitano nel 1983 a Milano. Nel 1983 Alberto Sartoris scrive un saggio monografico: Splendore geometrico nell’arte di Giuliana Balice, presentato da Gillo Dorfles e Vittorio Fagone alla Galleria Stendhal di Milano, durante una sua mostra personale, in presenza dell’Autore. Opere legate alla tematica relativa a Interventi sull’ambiente, sono presenti in varie esposizioni tenute in Italia e all’estero, tra cui Art actuel italien, La chambre blanche, Québec (Canada) nel 1983; Logos – VIII biennale di arte contemporanea, S. Martino di Lupari (PD) nel 1985; Sculpt 87/3 Museé de Maubeuge, Francia, nel 1987. Fin dall’inizio degli anni Novanta, si intensifica il rapporto di collaborazione con Zita Vismara e la sua Galleria milanese, che durerà fino al 2005, anno della sua scomparsa, che porterà alla realizzazione di mostre personali, nel 1990 e 19991 e di varie mostre collettive, tra cui: nel 1995 a Francoforte, Art Frankfurt; nel 1996 a Bologna, Artefiera; nel 2004, a Lugano, Mecart 04; nel 2005 a Milano, 40 anni. Nel 1994 espone alla Biblioteca comunale Sormani di Milano tre cartelle di Incisioni: Esercizi lineari che Alberto Sartoris, nel saggio introduttivo al catalogo, intitola: La sintesi assoluta. Alla proposta di Attilio Marcolli di partecipare a manifestazioni per un’arte Decostruttivista, aderisce prendendo parte alle esposizioni: nel 1996, a Gubbio Palazzo dei Consoli, Decostruttivismo, e nel 1997 a Venezia alla Galleria S. Pantalon, The manifesto of Deconstructivist Art. Del 1998 è la mostra antologica 1970/1998; Costanti asimmetrie – Equilibrio instabile, presso la Galleria Aam architettura arte moderna di Milano, a cura di Attilio Marcolli. Nel 1999 è invitata alla XIII Quadriennale – Proiezioni 2000 a Roma, con opere del periodo Equilibrio instabile. Nel 2002 è presente alla mostra Italien-Positionen der Konkreten Kunst al Forum Konkrete Kunst-Peterskirche Museum, a cura di Alberto Veca, a Erfurt in Germania. Nel 2003 l’Editrice Napolic’è pubblica un saggio monografico di Massimo Bignardi che analizza quaranta anni di lavoro: Giuliana Balice – Costruire lo spazio all’immaginario. Negli anni seguenti espone in varie mostre personali e collettive, tra cui nel 2004: Moderni e contemporanei – cento opere, Galleria Accursio, Bologna; nel 2006: Oltre il razionalismo, Haworth Castelli, Milano, progetto di Dino Gavina. È presente al Collegio Cairoli dell’Università degli studi di Pavia, in tre mostre progettate da Marco Fraccaro, a cura di Fabrizio Parachini, nel 2007: Il colore dello spirito; L’Arte in collegio – il gioco del domino; nel 2008: 80 Artisti riflettono (su) la luce. Nel 2008 espone presso l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma: Exhibition of Engravings of Ravello a cura di A. Patrizia Fiorillo. Nel 2009 è invitata alla esposizione internazionale: 1919 / 2009 – 90 anni del Bauhaus al Forum Konkrete Kunst-Peterskirche Museum, a cura di Heidi Bierwisch a Erfurt in Germania. Nel 2010 partecipa alThirthy Days NY Project, Family Bookstore, New York City, a cura di Dallas Clayton. Tra spazio e forma 1961 – 2010 è il titolo della mostra personale antologica del 2011, a Villa Rufolo – Fondazione Ravello, progetto di Bruno Mansi a cura di Fabrizio Parachini. Tuttora coerente alla sua esigenza del costruire, come si deduce dalle più recenti opere realizzate, insiste sulla necessità di un progetto che si concretizzi in immagine marcante il territorio.
Opere dell’artista figurano in collezioni e musei italiani e stranieri.
Dal sito dell’artista GiulianaBalice.net
Pagina aggiornata il 02/12/2024