Massironi Manfredo
Padova, Italia – 1937
Massironi è nato a Padova nel 1937. Dagli anni ’50, cominciano a delinearsi gli obiettivi della sua ricerca: il superamento della tendenza dell’Informale riconnettendosi alle esperienze costruttiviste. Nel 1960, assieme ad Alberto Biasi, Edoardo Landi, Toni Costa e Ennio Chiggio, l’artista fonda il Gruppo Enne finalizzato alla realizzazione di opere eseguite e firmate collettivamente. In occasione della mostra itinerante del 1962, presentata da Umberto Eco e svoltasi nei negozi della Olivetti, nasce il termine “Arte programmata” destinato a riassumere i diversi termini della tendenza, che erano alternativamente denominati come arte cinetica, arte gestaltica ecc.. Proprio a quei primi anni sessanta risale per Manfredo Massironi, l’interesse verso i meccanismi percettivi che sovrintendono l’attività del vedere e il completamento dell’opera stessa attraverso il rapporto/movimento opera/fruitore. La prima metà degli anni sessanta vede una rapida diffusione internazionale della “Nuova Tendenza”: il Gruppo Enne, in particolare, partecipa alla Biennale di Venezia del 1964 ed a grandi esposizioni collettive in centri quali Zagabria, San Marino, Parigi e New York. Alla fine del 1964 l’esperienza del gruppo si conclude poiché con amaro realismo gli artisti prendono atto della fine dell’utopia legata al lavoro creativo collettivo e verificano la capacità del Mercato di metabolizzare e disattivare il portato ideologico e destabilizzante di ogni Avanguardia artistica. Massironi, dal declinare degli anni sessanta, si dedica preferibilmente al lato scientifico della sua ricerca, sempre più indirizzata agli studi sugli aspetti psicologici della percezione visiva ed inizia una densa attività didattica di docente di Psicologia generale presso le Università di Bologna, Roma ed infine di Verona. Nelle opere della maturità si evidenzia una componente più ludica, ma sempre ugualmente improntata agli studi sulla possibilità di lettura in termini gestaltici, che spiazza le consuetudini del fruitore nei confronti dell’oggetto artistico, esaminato ma anche negato in quelli che sono, per convenzione, i suoi elementi strutturali o di contenuto, quali la superficie, la cornice, la possibilità della rappresentazione.
Pagina aggiornata il 02/12/2024